Tistlebu – Simon Matthew Valentine
Paese: Norvegia
Anno: 2022
Durata: 18 minuti
Karl e Sanna sono una giovane coppia urbana che si offre volontaria per lavorare e vivere in una fattoria remota nel tentativo di avvicinarsi alla “natura”. Lì vengono istruiti dalla anziana, severa ma amichevole vedova agricola di nome Anne, che gestisce da sola la fattoria dopo la morte del marito. Il loro primo compito è quello di costruire una recinzione per ampliare i pascoli delle pecore. Successivamente, vengono condotti nel fienile per incontrare ciò che Anne chiama un “Tursemorkel”. Nel fienile si trovano di fronte a una grande e strana crescita simile a un fungo. È più grande di un uomo e si staglia nell’angolo della stanza buia. Alla coppia viene chiesto di prendersene cura pulendo i buchi che secernono un fluido pungente. Sanna è affascinata dal “Tursemorkel”, mentre Karl si sente minacciato da esso inizialmente. Entrambi sviluppano relazioni separate con esso e vengono lentamente trasformati dal suo potere primordiale. Le trasformazioni in loro minacciano l’integrità del loro rapporto e delle loro vite.
“Tistlebu” è un cortometraggio che affronta il nostro concetto e l’uso della parola “natura” come un prodotto non umano che ci viene venduto come un’estetica nostalgica dopo che ci siamo completamente allontanati e distanziati dai nostri ecosistemi. È un racconto di avvertimento che desidera mettere in luce i pericoli che la nostra mancanza di vera connessione e interazione con il nostro ambiente può
causarci. Gioca con l’incapacità urbana dell’uomo moderno e come questa influisce sulla sua sessualità e sulle relazioni. Il film intende utilizzare il genere come un modo per affrontare materiali tematici complessi in modo coinvolgente e viscerale. I personaggi e le loro relazioni sono presi sul serio mentre esploriamo le loro disfunzioni sottostanti e la loro impotenza di fronte a un potere molto al di là della loro comprensione.
Biografia del regista
Simon è un regista britannico/norvegese che si concentra su storie personali attraverso il realismo magico e la fantascienza. Autodidatta fin da giovane, Simon ricerca un’espressione cinematografica individuale mentre crea ambienti tattili e personaggi emotivi che invitano il pubblico nel suo mondo.